Cos’è l’alluce valgo?
La funzione dell’alluce, del relativo osso metatarsale e delle ossa sesamoidi, è agire come fondamentale punto di propulsione durante il cammino. Qualsiasi alterazione a carico di questo distretto può portare dolore e problematiche durante la deambulazione. Parliamo comunemente di alluce valgo quando vi è una perdita parziale dei normali rapporti articolari tra la prima falange e il primo osso metatarsale. Essi non sono più allineati ma formano un angolo, detto di valgismo. L’alluce valgo è quindi una deformazione osteoarticolare che determina una deviazione laterale dell’alluce e una deviazione mediale del primo metatarso, provocando quella che comunemente è conosciuta come “cipolla”. L’esostosi è la manifestazione più evidente di tale alterazione. Questa patologia è spesso legata ad un’infiammazione costante e recidivante della borsa sierosa che si trova in corrispondenza della testa metatarsale.
Nelle fasi più avanzate, è presente anche la lussazione dei sesamoidi, piccole ossa tondeggianti sotto la testa del primo metatarso, che hanno il ruolo di stabilizzare l’articolazione. L’alluce valgo spesso è bilaterale ed inizialmente non è accompagnato da una sintomatologia dolorosa importante.
Questa patologia è più frequente nelle donne (rapporto uomo-donna 15:1) ed è influenzata sia dalla componente genetico-familiare che dallo stile di vita.
Distinguiamo tre gradi di alluce valgo:
Quali sono le cause di alluce valgo?
letteratura non vi sono dimostrazioni che calzature inadeguate e tacchi alti siano la causa di alluce valgo. Anche donne che non hanno mai indossato tacchi presentano tale affezione. Si pensi alle donne aborigene australiane, che presentano la più alta incidenza di alluce valgo e non fanno uso di calzature ma camminano a piedi nudi sin da piccole. Quindi se non vi è una predisposizione o una causa biomeccanica, la deformità non si sviluppa. La calzatura incide solamente sul sintomo-dolore in quanto, se l’alluce valgo è già sviluppato e la sporgenza è evidente, lo sfregamento con la tomaia della scarpa genera infiammazione.
Le CAUSE principali di alluce valgo possono essere suddivise in intrinseche ed estrinseche.
CAUSE INTRINSECHE
- Ereditarietà legata al cromosoma X
- Piede piatto-valgo
- Piede pronato: in quanto la pronazione dell’avampiede determina una rotazione longitudinale del primo raggio e quindi un sovraccarico deformante sul lato mediale
- Morfotipo di piede egizio (alluce più lungo delle altre dita);
- Lassità capsulo legamentosa della prima metatarso-falangea
- Ipermobilità del primo dito
- Antiversione dell’anca, extrarotazione tibiale, amputazione secondo dito, deformità a ragno, Paralisi Cerebrale Infantile, poliomelite, artrite reumatoide e sindrome di Marfan.
CAUSE ESTRINSECHE
- Deambulazione errata.
Quali sono i sintomi dell’ alluce valgo?
I sintomi principali sono la presenza di DOLORE ed il cambiamento dell’anatomia del piede, con morfologia triangolare dell’avampiede.
L’articolazione metatarso-falangea si presenta quindi dolente e gonfia, a causa del contatto con la tomaia della calzatura. Non sempre il dolore è localizzato solo ed esclusivamente a livello dell’alluce: talvolta sono le articolazioni o addirittura le dita vicine a creare fastidi. La cute si presenta lucida e dolente anche a riposo. La deviazione dell’alluce genera una limitazione funzionale che compromette la dinamica del piede e può determinare:
ü Metatarsalgia da trasferimento causata da un sovraccarico dei metatarsi minori, in quanto l’alluce non svolge più il suo ruolo di spinta principale
ü Neuroma di Civinini- Morton
ü Deformazione delle dita a griffe, a martello e a maglio
ü Clindattilia
ü Formazione di ipercheratosi, (callosità) in corrispondenza della pianta del piede o delle dita a martello. Nei casi più gravi, ulcerazioni ed infezioni.
Come si fa diagnosi di alluce valgo?
La diagnosi clinica e radiografica presso l’F-Medical group Frosinone rappresentano l’elemento fondamentale per comprendere quale trattamento effettuare.
Dal punto di vista diagnostico, sono quindi importanti:
- Esame obiettivo: per esaminare soprattutto la mobilità delle articolazioni metatarso- falange
- Esame baropodometrico: è un esame complementare che ci permette di rilevare il carico esercitato su ciascun punto d’appoggio del piede, confermando ciò che è stato visto dopo un’attenta valutazione clinica.
- Radiografia: per valutare il grado di deformità e i cambiamenti a carico del piede. La radiografia deve essere eseguita sotto-carico in proiezione anteroposteriore e latero-laterale. Altri esami, quali RMN, ecografia, sono poco utili perchè effettuati con il paziente in posizione supina.
Cosa accade al piede in presenza di alluce valgo?
L’alluce valgo nel tempo può portare ad una vera e propria sindrome posturale. Determina degli scompensi anatomo-funzionali e quindi un cambiamento della strategia deambulatoria con modificazioni della postura, tendenza al ginocchio valgo, accentuazione della curva lombare associata a lombalgia cronica. I tendini dei muscoli flessori dorsali e plantari dell’alluce vanno incontro a progressivo ispessimento e irrigidimento. Nei pazienti si è osservato un appoggio in supinazione (con la parte laterale del piede) e una riduzione del movimento articolare, a livello dell’articolazione metatarso-falangea, che determina un aumento delle forze di taglio localizzate prevalentemente nell’area metatarsale, con esclusione dell’alluce dal pattern di deambulazione. Questo determina inoltre una ridotta velocità di marcia con una maggiore permanenza del carico sulle teste metatarsali ed infine una medializzazione della traiettoria dei centri di pressione, con conseguente aumento del carico a livello delle teste metatarsali centrali. Si è visto inoltre che nei soggetti con alluce valgo avanzato vi è un ispessimento della fascia plantare che contribuisce a trasformare il piede in una struttura rigida e poco adattabile al suolo. Anche l’aumento dello spessore della fascia plantare risulta correlato all’aumento delle forze a livello dell’avampiede. Un piede con alluce valgo genera quindi più facilmente degli iper-carichi localizzati, dove si possono sviluppare aree ipercheratosiche (callosità).
Qual è il trattamento per l’alluce valgo?
Presso l’F-Medical group Frosinone, a seconda della gravità vengono messe in discussione diverse forme di terapia dell’alluce valgo e in particolare due principali tipi di trattamento: chirurgico e conservativo.
Trattamento chirurgico
Per il trattamento chirurgico sono state descritte varie tecniche tra cui l’osteotomia, l’artrodesi e la chirurgia mini-invasiva.
Molte possono essere le complicanze post chirurgiche: infezione, parestesie, accorciamento del primo metatarso, dorsiflessione del primo dito, alluce varo, pseudoartrosi con formazione di callo fibroso e non osseo.
In letteratura è dimostrato che la recidiva di alluce valgo è in costante aumento soprattutto a seguito delle tecniche di chirurgia mini-invasive e percutanea, in quanto l’alluce valgo è dato da uno squilibrio di tendini e muscoli per cui risulta riduttivo intervenire solamente sullo scheletro. Possiamo quindi concludere che la chirurgia rappresenta sempre l’ultima chance, in quanto è necessaria solamente in caso di una fase di avanzata gravità clinica e radiografica che condiziona fortemente la qualità della vita.
Trattamento conservativo
- Ortesi diurne in silicone che alleviano il dolore ma hanno un’efficacia relativa a lungo termine
- Divaricatori notturni: non correggono una deformità esistente ma possono solamente alleviare il dolore poiché, il colpevole di tale deviazione non è l’alluce, ma il metatarso. Non vi sono in letteratura dimostrazioni della loro efficacia.
- Terapie fisiche: diminuiscono la presenza di sintomatologia acuta e rafforzano muscoli e tendini del piede.
- Terapia ortesica plantare su misura: gold standard nella prevenzione dell’alluce valgo.
Un’ Ortesi plantare personalizzata e su misura è in grado di:
- ripristinare una corretta biomeccanica del passo, riducendo il carico a livello delle teste metatarsali.
- Ridurre la supinazione del piede durante la deambulazione
- detendere la fascia plantare, sostenendo la volta plantare mediale e mantenendo l’articolazione sotto-astragalica in posizione corretta.
- ripristinare la curva di forza che in un piede normale è caratterizzata da tre andamenti successivi: è inizialmente una curva pronatoria, poi diventa una curva supinatoria e termina con un andamento propulsivo in cui la distribuzione finale del peso è in linea retta con l’alluce.
- Aprire il ventaglio metatarsale aumentando la mobilità delle articolazioni metatarso falange che possono causare dita a martello o a griffe.
Un’ ortesi personalizzata deve essere realizzata utilizzando una rappresentazione tridimensionale del piede e deve essere costruita specificamente per un individuo mediante calco in gesso.
In questo modo la conformazione del materiale costituisce sia la base che l’elemento di correzione.
Le ortesi di serie, invece, sono fabbricate in dimensioni medie e in varie forme predefinite, nel tentativo di corrispondere ai formati piùdiffusi nella popolazione, senza utilizzare una rappresentazione tridimensionale del piede plantare del paziente.
Le principali indicazioni, per una terapia ortesica in grado di prevenire totalmente lo sviluppo della patologia, sono la giovane età del paziente (bambini e adolescenti) e, ancor di più, la presenza di un piede piatto-valgo.
È importante però ricordare che l’ortesi plantare non ha un potere correttivo sulla deformità, ma è necessario per compensare l’alterazione biomeccanica durante il ciclo del passo.
Conclusioni
Il plantare risulta essere l’unico mezzo di prevenzione e un’ottima opzione terapeutica poiché il dolore, nella maggior parte dei casi, non è a livello degli alluci ma dei metatarsi centrali.
I plantari, per essere davvero efficaci, devono essere su misura e realizzati da una figura altamente specializzata (tecnico ortopedico o podologo). Quindi possiamo concludere affermando che un’azione di prevenzione mediante un’ortesi plantare su misura è cruciale per eliminare elevate pressioni e ripartire il carico in modo omogeneo sulla pianta del piede. Più la terapia ortesica personalizzata è precoce e mirata, più efficace sarà la prevenzione contro l’alluce valgo.