Introduzione
Il dolore cervicale, o cervicalgia, è una delle sindromi dolorose che affliggono la popolazione, in particolare quella occidentale: chi non ha mai sofferto nell’arco della sua vita almeno una volta di un dolore al collo, alle spalle, o anche di un mal di testa con possibile origine cervicale?
Per questo è molto comune nella routine clinica di uno specialista ortopedico, fisiatra o di un fisioterapista dover valutare e gestire soggetti che lamentano un dolore cervicale: “ho la cervicale infiammata” o “soffro di cervicale da molti anni” sono solo alcune delle espressioni che più ci capita di sentire dai nostri pazienti, i quali ci domandano quali siano le migliori soluzioni terapeutiche per ottenere una celere risoluzione dei sintomi.
Nell’articolo seguente vogliamo presentare una delle più antiche pratiche curative da poter applicare a soggetti affetti da dolore cervicale: il massaggio cervicale.
La massoterapia è soltanto una delle possibili opzioni fisioterapiche di trattamento manuale, e oltre ad essere una delle più prescritte a livello medico, è anche molto richiesta dagli stessi pazienti: chi di noi non vorrebbe sottoporsi ad una rilassante seduta di massaggio per ridurre la tensione muscolare accumulata? Quale miglior cura di un massaggio terapeutico?
Vediamo insieme alcune caratteristiche fondamentali di tale tecnica manuale, non prima di aver testato la tua conoscenza sulla patologia esaminata: il dolore cervicale.
Quanto sai sul dolore cervicale?
Il dolore cervicale, o cervicalgia, si presenta come un dolore localizzato al tratto cervicale della colonna vertebrale, che include la regione posteriore del collo, ma può estendersi anche sulle spalle (sui muscoli trapezi), lungo tutto il braccio, fino ad arrivare alla mano, oppure può coinvolgere la zona della nuca e la fronte.
Quella nota come Cervicalgia, interessa maggiormente soggetti di età compresa tra i 40 e i 60 anni, e colpisce soprattutto le donne o chi abita in città rispetto ai soggetti che abitano in zone agricole.
Può essere causata da numerosi fattori come: temperature fredde, stress, condizioni della postazione di lavoro, traumi, discopatie, artrosi cervicale, colpo di frusta, alterazioni posturali ed altri.
Alcuni dei sintomi più comunemente riferiti da chi soffre di dolore cervicale o cervicalgia, risultano essere:
- Tensione muscolare su collo e sulle spalle;
- Nausea;
- Mal di testa (cefalea);
- Vertigini;
- Formicolii o intorpidimento alle braccia/mani;
- Rigidità del collo e del capo;
- Difficoltà di movimento;
- Pesantezza della testa;
- Disturbi visivi.
Per avere informazioni più dettagliate sul dolore e/o infiammazione cervicale, leggi l’articolo presente sul nostro sito “Cervicale: infiammazione e sintomi. 5 segni per riconoscerla.”
Come si può intervenire qualora si riconosca un caso di cervicalgia o dolore cervicale? A seconda del quadro clinico, è possibile distinguere terapie di tipo conservativo (rimedi naturali, rimedi farmacologici, trattamenti osteopatici e fisioterapici, sedute di ossigeno-ozono terapia) e terapie di tipo chirurgico (intervento di rimozione e sostituzione del disco intervertebrale erniato).
Dopo aver dato solo qualche informazione principale sul dolore cervicale, possiamo ora procedere alla descrizione di uno dei trattamenti conservativi con maggior risultato sui pazienti che soffrono di tale disturbo: il massaggio cervicale. Tutti sanno cosa sia un massaggio: ma conosci davvero la sua storia? Scopriamola.
Se vuoi scoprire di più sui possibili rimedi e cure in caso di dolore cervicale, leggi l’articolo “Dolore cervicale: quali sono i rimedi e le cure principali”.
Guarda anche l’articolo “Una soluzione per la tua cervicale: il Sistema Super Induttivo (SIS)” per conoscere una delle terapie strumentali più all’avanguardia per risolvere il tuo problema cervicale.
Per conoscere un’altra tecnica manuale usata in caso di dolore cervicale leggi l’articolo: “Il pompage: una tecnica manuale efficace contro il dolore cervicale”.
Quanto conosci l’antica pratica del massaggio?
La parola “massaggio” sembra derivare dal greco “massein” che significa “impastare, modellare” o dall’arabo “mash” che vuol dire “premere”.
Sapevi che il massaggio, probabilmente, deve essere considerato la più antica tipologia di trattamento medico diffusasi nella popolazione, già prima della nascita di Cristo?
Infatti, i primi riferimenti alla pratica massoterapica sono da far risalire addirittura al 2700 a.C: nel libro cinese “Kong Fou” venivano descritte varie forme di massaggio e di esercizio per ottenere benessere psico-fisico; nel testo sacro indiano dell’ Ayurveda, veniva indicato ai discepoli il massaggio per la propria igiene personale e per scongiurare la comparsa di fatica.
Sono proprio questi primi riferimenti che hanno poi consentito di tramandare nel tempo l’importanza di tale pratica, e che costituiscono le radici della larga diffusione che il massaggio ha trovato nella cultura orientale, divenendo una vera e propria disciplina, da alcuni considerata quasi sacra.
Anche in Egitto e in Persia sembrava essere praticato il massaggio: all’epoca di Cleopatra si usava farsi massaggiare dagli schiavi, immersi in acque profumate, come segno di ozio, e il massaggio era riconosciuto come un’arte divina.
Nel V sec a.C., il medico greco Ippocrate, riconosciuto come il fondatore della medicina attuale, più volte faceva riferimento all’interno dei suoi testi all’importanza della tecnica massoterapica, ai suoi benefici per il corpo umano e alla necessità per un medico di conoscerne i principi al fine di poterla applicare: addirittura arrivò ad indicarla come “panacea per tutti i mali”, al pari della musica, degli amici, di un’alimentazione sana e dell’idroterapia.
Fu sempre ai tempi dei Greci, che si iniziò a fare una prima distinzione tra il massaggio sportivo, applicato su coloro che partecipavano ai giochi, ed il massaggio terapeutico, dedicato alle pratiche di guarigione medica.
Al tempo dell’impero romano è noto che il massaggio venisse utilizzato sia per allietare gli ospiti delle strutture termali, sia per il compiacimento degli imperatori, non abbandonando comunque le finalità curative della tecnica: ad esempio, sembrerebbe che Giulio Cesare, si sottoponesse a sedute di massaggio per problemi di mal di testa e per nevralgie.
Durante il periodo medievale la massoterapia non venne più praticata in Occidente perché considerata profana e peccaminosa al pari di qualsiasi contatto fisico, volta solo a soddisfare i meri piaceri della carne; al contrario in Oriente divenne parte di un rito di purificazione all’interno dei complessi termali degli Hammam, introdotti da Maometto.
Solo nel Rinascimento, il massaggio venne reintrodotto anche nei paesi occidentali: fu grazie al medico svedese Ling che vennero descritte per la prima volta tutte le diverse tecniche (che poi vedremo insieme) di un massaggio base, permettendo il suo costante utilizzo come trattamento medico per stati di tensione muscolare e per sindromi dolorose acute o croniche.
Contrattura muscolare o “nervo accavallato”?: uno dei falsi miti della fisioterapia
Troppo spesso sentiamo dire dai pazienti che si rivolgono ad un fisioterapista o ad un medico riferendo dolore cervicale (ma non solo), che sul collo e sui muscoli trapezi avvertono una sensazione specifica, quella di un “nervo accavallato”: “dottore, mi fa male qui, è come se si accavallasse un nervo”. Dovendo descrivere la tecnica manuale del massaggio e presentarne i benefici nella riduzione della tensione sulla muscolatura cervicale, è necessario fare un’importante precisazione, sfatando uno dei falsi miti più radicati riguardo la fisioterapia:
PILLOLA: Non esistono “nervi accavallati”!
Le terminazioni nervose non possono spostarsi, seguono il loro percorso nel corpo umano ma non possono intrecciarsi tra di loro.
Ma allora a cosa ci si riferisce quando si parla impropriamente di “nervo accavallato”? E’ molto semplice: si sta solo indicando una contrattura muscolare, su cui, sarai felice di sapere, si può agire proprio grazie al massaggio! Sai cosa è una contrattura muscolare?
Una contrattura muscolare si forma a partire da una contrazione involontaria, persistente e molto dolorosa di un muscolo con successivo suo indurimento, che avviene solitamente quando l’azione meccanica del muscolo sfugge al controllo operato dal sistema nervoso centrale (SNC). Infatti quando si esegue un movimento brusco, il muscolo meccanicamente risponde, ma si indurisce subito come forma difensiva al sovraccarico, rimanendo teso e rigonfio in superficie: alla palpazione si possono avvertire delle vere e proprie “noccioline” sul ventre muscolare, le quali possono risultare piò o meno dolorose e sono il motivo per cui si tende ad usare il termine popolare di “nervi accavallati”.
Ma quali sono le cause possibili di una contrattura muscolare? Le più note sono le alterazioni posturali, colpi di freddo, movimenti eseguiti repentinamente, scarsa preparazione o riscaldamento fisico.
Massaggio olistico o massaggio terapeutico: quale scegliere?
Nel panorama lavorativo attuale esistono diversi professionisti specializzati nella pratica del massaggio: il fisioterapista/tecnico della riabilitazione, il massofisioterapista ed il massaggiatore. Pur avendo in comune le conoscenze base circa l’anatomia corporea, i princìpi e le tecniche fondamento della pratica del massaggio, le figure sopra citate non sono da considerarsi equivalenti, in quanto ognuna responsabile del proprio settore di competenza. Per questo è opportuno fare una prima distinzione tra due categorie di massaggio, non necessariamente in contrasto tra di loro:
- Massaggio olistico
- Massaggio terapeutico o massoterapia
In molte culture orientali, come quella cinese, giapponese e indiana, il massaggio viene ancora estensivamente utilizzato come componente delle metodiche terapeutiche tradizionali.
Nella medicina moderna occidentale, invece, il massaggio ha assunto un ruolo del tutto secondario, in favore del sempre maggiore utilizzo dei farmaci. Tuttavia si sono largamente diffusi i trattamenti di massaggio olistico realizzati all’interno di centri estetici o termali per promuovere un senso di benessere e rilassamento psico-fisico generale, in soggetti spesso non affetti da alcuna patologia. Questa forma deve necessariamente essere differenziata dalle tecniche di massaggio terapeutico utilizzate nelle professioni sanitarie quali la fisioterapia, dove la massoterapia viene solitamente praticata come componente di un protocollo terapeutico globale, associato a terapie di tipo strumentale. Questa tipologia di massaggio, messo in atto da personale esperto (fisioterapisti, massofisioterapisti e riabilitatori) è indicato in coloro che presentano segni e sintomi di affezioni dolorose come il dolore cervicale, con cause serie certificate e si differenzia dal massaggio olistico per profondità ed intensità d’azione.
Come si svolge una seduta di massaggio cervicale?
Ognuno di noi, anche se non soffre di dolore cervicale, vorrebbe sottoporsi ad una seduta di massaggio cervicale, e non solo per i suoi molteplici benefici, ma perché è ben noto che il massaggio conduca a rilassamento. Sei curioso di sapere come si svolge una seduta di massaggio cervicale presso l’F-Medical group di Frosinone?
Innanzitutto è bene precisare che è un trattamento di tipo manuale per cui bisogna considerare che non esiste un protocollo unico di esecuzione, ma molto dipende dal contributo del singolo operatore, al quale il paziente dovrà affidarsi completamente, abbandonandosi alle sue mani. E’ l’operatore che dovrà essere in grado di mettere a proprio agio la persona, spiegando brevemente il lavoro che andrà ad eseguire. Inizialmente verrà effettuata una prima valutazione dello stato muscolare del soggetto, dei sintomi sofferti e della presenza di eventuali controindicazioni al massaggio; l’operatore si occuperà della scelta relativa al prodotto che più ritiene idoneo per l’esecuzione del trattamento massoterapico ed infine di favorire il rilassamento totale del paziente prima di procedere. E’ sempre il massaggiatore il responsabile della tenuta dello strumento curativo: le proprie mani! Esse dovranno essere pulite, non screpolate, con unghie corte, calde, prive di anelli o orologio e soprattutto lavate prima di iniziare.
Da non sottovalutare anche l’ambiente di esecuzione del massaggio: dovrà essere preparato adeguatamente, reso confortevole, caldo, pulito ed ordinato al fine di facilitare il relax completo del soggetto, il quale potrà assumere differenti posizioni: decubito prono, decubito supino, decubito laterale o seduto con l’ausilio di un’opportuna sedia da massaggio. La scelta dipende dalla comodità del paziente sotto trattamento e anche dell’operatore, così come dagli specifici distretti muscolari da massaggiare (ad esempio per raggiungere i muscoli anteriori del collo si potrebbe preferire la posizione supina). Cuscini e rulli di vari dimensioni contribuiscono alla comodità della persona, favorendo nel contempo il rilassamento completo di tutte le strutture corporee.
Il massaggio deve essere un’azione continua, ritmica e armoniosa legata alla manualità di chi lo effettua e alle necessità del caso clinico. Le mani (o almeno una di esse) devono essere sempre in contatto con la persona e le tecniche, che tra poco nomineremo, devono essere il più possibile avvolgenti e rassicuranti. Durante la seduta si stabilisce un rapporto interpersonale con il soggetto, con il quale si entra in sintonia. Per questo motivo vi sono due fasi del massaggio che non devono essere trascurate: l’apertura (o presa di contatto) e la chiusura. Una mano fredda o troppo pesante sarà sgradevole e questa sensazione accompagnerà il paziente per tutta la seduta.
Innanzi tutto, è importante avere un breve colloquio con il paziente riguardo i sintomi, l’insorgenza del dolore, la tipologia di dolore, la presenza di esso in termini di costanza in determinate fasi della giornata e soprattutto la sua classificazione alla scala vas perchè tutto questo potrà indirizzarci su che tipo di trattamento manuale è più opportuno fare.
Di fondamentale importanza risultano essere:
- la valutazione visiva: l’operatore dovrà valutare la cute del paziente, l’eventuale presenza di dermatiti, nei, funghi, lesioni cutanee, scottature, abrasioni o eventuali segni che potrebbero risultare controindicazioni alla massoterapia;
- la valutazione palpatoria: quest’ultima, oltre a consentire a noi operatori di avere un feedback diretto riguardo la consistenza del tessuto, la rigidità, l’umidità o la secchezza, la sensibilità, la temperatura, l’elasticità e via dicendo, rappresenta realmente il primo contatto con il corpo del paziente. Il contatto deve essere gentile, delicato ed estremamente rispettoso. Sono le mani del terapista a comunicare con il corpo e con tutte le sue strutture in un intenso scambio di energia, calore e attivazione di tutti quegli effetti meccanici, biologici e psicologici dipesi dal massaggio. Inoltre il bilancio palpatorio consente la valutazione del muscolo e l’eventuale presenza di atrofie, ipotonie, ipertrofie, ipertonie, cordoni muscolari o fibrosi.
Le tecniche base previste nel massaggio risultano, in ordine, le seguenti:
- Sfioramento: è la manovra che da inizio al vero e proprio trattamento. Esso consente di entrare in contatto con il paziente e di esplorare con maggior accuratezza i suoi tessuti. Lo sfioramento consente al paziente di rilassarsi e di abbandonarsi nelle mani del terapista. Questa manovra è caratterizzata da movimenti lenti, leggeri e continui, non ha una direzione specifica purchè il verso sia sempre centripeto ( dalla periferia al centro). Lo sfioramento può essere superficiale o profondo e l’unica differenza sostanziale tra i due è la pressione, che nel secondo caso risulta maggiore. Gli effetti dello sfioramento, superficiale e profondo, sono l’impatto meccanico delle mani sui vari tessuti, e di riflesso sul sistema nervoso sensoriale.
Tra gli effetti dello sfioramento sottolineiamo:
- mobilizzazione dei tessuti;
- aumento della vascolarizzazione;
- facilitazione del flusso venoso e linfatico;
- eliminazione dei cataboliti;
- induzione di un rilassamento profondo.
- Impastamento: è una manovra in cui i muscoli ed i tessuti sottocutanei vengono di fatto “strizzati e rilasciati” con un andamento di tipo circolare. Lo scopo di questa manovra, che ha una forte azione meccanica, è rivolto a raggiungere i tessuti profondi. In particolare, l’impastamento è rivolto a mobilizzare le fibre muscolari favorendone sia la normale funzione di contrazione che quella di allungamento. Consente, così, l’apporto di sangue arterioso e deflusso di quello venoso, liberando più rapidamente i muscoli dalle scorie, responsabili del loro affaticamento.
- Frizioni: questa manovra, consiste in movimenti più profondi ed energici rispetto al semplice sfioramento, eseguiti sempre in direzione disto-prossimale in modalità monomanuale o bimanuale, sincronizzata,alternata, o trasversa incrociata. Provoca uno spostamento dei piani superficiali della cute sui tessuti sottostanti ed esplica la sua energica azione proprio sui tessuti profondi. Durante l’esecuzione della manovra, ritmo e cadenza esercitati devono rimanere costanti. La pressione è considerevole, varia a seconda delle superfici da trattare e delle esigenze della patologia. L’impatto meccanico esercitato sui tessuti dalla pressione profonda e costante della frizione provoca localmente la liberazione di sostanze che agiscono direttamente sui capillari e sulle arteriole localizzate in quell’area, determinando una vasodilatazione, quindi un incremento di sangue e dei fluidi locali. Di fatto, la manovra produce un’infiammazione controllata dell’area interessata con annessa mobilizzazione delle strutture.
- Percussioni: La manovra di percussione, comprende differenti tipi di tecnica, che sono caratterizzati dal modo in cui varie parti della mano colpiscono, a ritmo piuttosto sostenuto, i tessuti interessati.
Le varie tecniche sono:
- Coppettatura
- Percussione con la mano a pugno
- Percussione con le mani a taglio
- Pizzicottamento
Gli effetti della percussione sono principalmente di tipo meccanico. Essi producono un’importante stimolazione sulla muscolatura, modificandone il tono e provocandone contrazione ed in seguito rilasciamento. Come effetto riflesso della percussione, si manifesta un eritema cutaneo che indica una vasodilatazione secondaria alla stimolazione dei nervi vasomotori. Induce, inoltre, un senso generale di calore e rinvigorimento, dovuto alla stimolazione delle branche sensitive dei fasci nervosi. Le terminazione sensoriali, specialmente i meccanorecettori, vengono stimolate e questo può dar luogo ad una stimolazione del dolore tramite il meccanismo del cancello spinale. Anche sulla circolazione agisce in via riflessa, aumentando la velocità della corrente arteriosa e venosa.
- Vibrazioni: La vibrazione è una tecnica ad una o più mani in cui un movimento fine di scuotimento o tremore viene trasmesso ai tessuti del paziente. La tecnica consiste in rapidi scuotimenti (delicati), trasmessi ai tegumenti con una successione di pressioni e rilassamento, senza interrompere mai il contatto tra la mano dell’operatore e la cute del paziente. L’azione sedativa è uno degli effetti più evidenti della manovra.
E’ importante che, durante le manovre appena descritte, la pressione venga esercitata dall’operatore esclusivamente in senso centripeto e che sia ridotta ad un semplice sfioramento nella fase di ritorno verso il basso. Quanto detto è fondamentale per favorire e non ostacolare la circolazione linfatica e sanguigna, impedendone il ristagno.
Oltre a quelle sopra citate, è possibile eseguire, qualora l’operatore lo ritenesse necessario, altre differenti tecniche manuali:
- Digitopressione: consiste nell’applicazione di una pressione (di diversa entità) principalmente sui trigger-point, cioè punti di dolore mio-fasciale riferito, provocando un’ischemia locale temporanea. La compressione viene esercitata fino a quando si avverte un rilasciamento del tessuto sottostante o una diminuzione del dolore scatenato.
- Scollamento Scapole: manovra che permette di lavorare sul distretto scapolo-toracico, e permette di aumentare notevolmente la mobilità scapolare. E’ una manovra aggiuntiva che richiede forza e capacità tecnica da parte dell’operatore, il quale spesso può aiutarsi anche con l’uso di strumenti appositi IASTM.
Al classico massaggio cervicale vanno aggiunti, a seconda del caso clinico, anche tecniche di pompage muscolare o articolare, tecniche di detensionamento, tecniche linfodrenanti nelle fasi più acute e tecniche di osteopatia.
Quali prodotti utilizzare per il massaggio cervicale?
Per un massaggio generico, e quindi anche quello cervicale, si possono usare numerosi prodotti, sia olii che creme, per facilitare lo scorrimento delle mani ed evitare lo sfregamento della cute. Sebbene la scelta sia condizionata dalla valutazione dell’operatore e in alcuni casi anche dalle preferenze del paziente, solitamente si prediligono lozioni neutre al fine di evitare problematiche di allergie o effetti indesiderati come irritazione o arrossamento cutaneo.
Tuttavia esistono in commercio alcuni ottimi prodotti a base di sostanze con riconosciute proprietà benefiche come:
- Arnica montana: ad azione antinfiammatoria;
- Mandorla dolce/ cocco: ad azione emolliente e nutriente;
- Lavanda: ad azione spasmolitica e rilassante;
- Jojoba: ad azione fortemente idratante.
Quali sono i benefici del massaggio cervicale?
Come precedentemente descritto, è assodato che il massaggio cervicale può essere un validissimo aiuto in caso di dolore cervicale o cervicalgia, grazie ai tanti effetti benefici della massoterapia:
- Stimolazione della vascolarizzazione (visibile dal tipico arrossamento e riscaldamento della cute indotto dal passaggio delle mani)
- Miglioramento del flusso linfatico e venoso
- Aumento dell’ ossigenazione cellulare
- Riduzione della tensione muscolare e delle contratture
- Miglioramento della scorrevolezza dei tessuti
- Scollamento dei tessuti
- Riduzione dello stress psichico
- Riequilibrio del sistema nervoso e ormonale
- Potenziamento del sistema immunitario
- Riduzione del dolore
- Diminuzione della rigidità muscolare
- Miglioramento del movimento articolare
- Miglioramento della respirazione
- Miglioramento della postura
Ricordiamo che nelle fasi acute di dolore e di infiammazione il massaggio risulta una controindicazione; per questo è indicato lavorare inizialmente sulla riduzione del dolore e dell’infiammazione attraverso l’utilizzo di elettromedicali specifici per poi inserire, in una fase successiva, la massoterapia.
Quando eseguire una seduta di massaggio cervicale?
Il massaggio cervicale è una modalità di trattamento manuale che trova indicazione su molte problematiche a carico del rachide cervicale; può infatti sottoporsi ad una seduta massoterapica chi presenta:
- Protrusioni cervicali
- Ernie cervicali
- Disordini dell’articolazione temporo-mandibolare (malocclusioni o digrignamento)
- Cervicalgia muscolo-tensiva
- Cervico-brachialgia
- Cervico-cefalia
- Mal di testa o cefalea
- Rigidità muscolo-articolare
- Spasmi o contratture ai muscoli del collo (trapezio, SCOM ecc…)
- Tendiniti
- Artrosi cervicale
- Rettilinizzazione della lordosi cervicale
Più in generale la massoterapia cervicale risulta particolarmente utile in caso di forte rigidità muscolare. La massoterapia non deve essere obbligatoriamente accostata ad una certificata patologia cervicale. Molti sportivi professionisti e non, ad esempio, sono soliti effettuare periodicamente sedute di massaggio a fini preventivi (mantenere una muscolatura sana e funzionale) e per accelerare i tempi di recupero muscolare dagli stress generati dall’allenamento.
Quando non effettuare un massaggio cervicale?
Nonostante sia una tecnica molto efficace se ben eseguita, è necessario che l’operatore tenga conto di alcune condizioni in cui bisogna porre particolare attenzione all’esecuzione della seduta massoterapica, così da poter effettuare delle manovre in modo sicuro e non dannoso. Vi sono, infatti, delle situazioni in cui l’applicazione di un massaggio, come detto in precedenza, risulta una controindicazione:
- Infiammazioni acute (di origine traumatica, infettiva o allergica)
- Flebiti o tromboflebiti
- Problemi cardiaci
- Patologie del sistema nervoso centrale (SNC)
- Processi febbrili in atto
- Neoplasie
- Dermatiti o dermatosi
- Traumi o fratture
- Insufficienza renale
- Distrazioni muscolari (nelle prime fasi)
- Presenza di ciclo mestruale (primi giorni)
- Presenza di lesioni cutanee
Ogni quanto tempo sottoporsi ad una seduta di massaggio cervicale?
Non esiste un protocollo specifico in termini di tempi o sedute di applicazione di un massaggio cervicale: molto dipende dalla valutazione funzionale iniziale delle condizioni del paziente, dalla natura del dolore cervicale sofferto e dalla sua possibile causa.
La frequenza è variabile e a discrezione della decisione dell’operatore.
Massaggio cervicale: usare solo le mani o anche l’ausilio di strumenti?
Negli ultimi anni alle metodiche di terapia manuale classica come il massaggio, si sono aggiunte delle tecniche rivoluzionarie che prevedono l’impiego di strumenti particolari al fine di aumentare gli effetti positivi ottenuti con il semplice utilizzo delle mani. Tuttavia le “mani” non vanno ad essere sostituite, ma solo supportate ed assistite per rendere il loro trattamento più incisivo ed efficace.
Ovviamente il ricorso a queste tecniche dipende esclusivamente dalla valutazione effettuata dall’operatore circa le condizioni del paziente e dalla volontà o meno di quest’ultimo di esservi sottoposto.
Le attrezzature più utilizzate nel massaggio terapeutico sono:
- IASTM (Instrumented Assisted Soft Tissue Mobilization): strumenti in acciaio inox di varie forme e dimensioni, utili per la mobilizzazione dei tessuti molli. Solitamente vengono usati nei trattamenti fasciali, nelle fibrosi, nelle tendiniti, per i dolori cronici o le infiammazioni acute. Essi inducono un effetto termico sulla zona trattata, con stimolazione della vascolarizzazione, della produzione di fibroblasti e del rimodellamento dei tessuti sottostanti.
- Fibrolisori: strumenti in acciaio con forma tipica a gancio che trovano efficacia nel trattamento delle tendiniti, delle fibrosi, delle cicatrici, delle restrizioni dei tessuti molli. In caso di dolore cervicale miofasciale può essere indicata la tecnica di fibrolisi connettivale fasciale per la riduzione della tensione muscolare cervico-dorsale.
- Muscle massage gun: è una terapia percussoria/vibratoria che nasce come possibile soluzione di intervento per attutire i dolori o l’affaticamento muscolare a seguito dell’attività sportiva o dell’assunzione di posture scorrette nella vita quotidiana. Lo strumento ha una tipica forma a pistola.
- Coppettazione: metodica appartenente alla medicina tradizionale cinese che consiste nell’applicare sulla cute delle coppette circolari, creando un effetto vacuum (sensazione di vuoto) che stimola la circolazione e l’ossigenazione dei tessuti, riduce gli stati tensivi, scolla i tessuti superficiali da quelli sottostanti, favorisce il flusso vascolare ed il drenaggio. Può essere applicata sia con metodica fissa che come tecnica dinamica e può lasciare dei tipici segni rossi circolari sulla pelle, comunque temporanei.