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Le intolleranze alimentari sono un gruppo di disturbi definiti “reazioni avverse al cibo”.
La classificazione attualmente in uso, condivisa a livello internazionale, suddivide tali reazioni sulla base dei differenti meccanismi patologici che le determinano.
Allergia e Intolleranza alimentare sono le più frequenti reazioni avverse agli alimenti.
Cosa includono le intolleranze alimentari:
- Reazioni enzimatiche, determinate cioè dalla carenza o dall’assenza di enzimi necessari a metabolizzare alcuni substrati: l’intolleranza al lattosio, glucosio, favismo etc;
- Reazioni farmacologiche, determinate dall’effetto farmacologico di sostanze contenute in alcuni alimenti, quali l’Istamina (vino, spinaci, pomodori, alimenti in scatola, sardine, filetti d’acciuga, formaggi stagionati), la Tiramina (formaggi stagionati, vino, birra, lievito di birra, aringa), la Caffeina, l’Alcool, la Solanina (patate), la Teobromina (tè, cioccolato), la Triptamina (pomodori, prugne), la Feniletilamina (cioccolato), la Serotonina (banane, pomodori).
- Reazioni indefinite, provocate da additivi quali nitriti, benzoati, solfiti, per i quali non è stato ancora possibile dimostrare scientificamente un meccanismo immunologico.
LE INTOLLERANZE PIU’ DIFFUSE
L’INTOLLERANZA AL LATTOSIO è senza dubbio la più diffusa tra le intolleranze da difetti enzimatici nella popolazione generale ed è causata dalla mancanza di un enzima chiamato Lattasi, che consente la digestione del lattosio, uno zucchero contenuto nel latte.
Interessa circa il 3-5% di tutti i bambini di età inferiore ai 2 anni e il 65% della popolazione adulta, ed è dovuta principalmente al cambiamento delle abitudini alimentari.
Il deficit dell’enzima può essere primario o secondario. Il deficit primario si distingue in:
- deficit congenito, a trasmissione autosomica recessiva, presente fin dalla nascita e caratterizzato da diarrea grave ed intrattabile, disidratazione e squilibrio idro-elettrolitico;
- deficit ad esordio tardivo (forma più diffusa), che si manifesta in età scolare o in età adulta ed è dovuto alla diminuita attività dell’enzima lattasi; Si tratta di una condizione che una volta insorta, permane ed è tipica delle popolazioni mediterranee.
Il deficit secondario di lattasi è dovuto ad un danno intestinale e si può verificare nelle gastroenteriti, nel malassorbimento, nella celiachia e nelle malattie infiammatorie croniche intestinali.
Il FAVISMO, invece, è una patologia ereditaria legata al cromosoma X, causata da un deficit enzimatico della glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD).
La manifestazione clinica è caratterizzata da crisi emolitiche in risposta all’ingestione di fave.
QUANDO SOSPETTARE UNA INTOLLERANZA?
Generalmente un sospetto di intolleranza alimentare è tipico di quei pazienti che avvertono i classici sintomi, che sono prettamente intestinali (dolori addominali, dispepsia, diarrea, vomito, perdita di sangue con le feci), mentre in alcuni casi si osservano anche sintomi cutanei come rash eritematoso, prurito e orticaria. Meno frequentemente possono essere presenti difficoltà respiratoria, alterazioni pressorie, sincope e cefalea.
Le intolleranze alimentari provocano sintomi spesso simili a quelli delle allergie, ma non sono dovute a una reazione del sistema immunitario e variano in relazione alla quantità ingerita dell’alimento non tollerato. Le allergie, invece, poiché sono scatenate da meccanismi immunologici, possono manifestarsi anche senza sintomi intestinali, ma sono interessate anche da complicanze più gravi, quali lo shock anafilattico.
QUALI TEST EFFETTUARE?
Nel laboratorio di F-Medical group di Frosinone, abbiamo a disposizione, a costi davvero competitivi, le due tipologie di test ritenute più efficaci per la diagnosi di intolleranza:
NUTRISMART: il nuovissimo test immunoenzimatico per intolleranze alimentari con dosaggio qualitativo delle IgG4.
Con una sola goccia di sangue e con soli 30 minuti di attesa, vengono analizzati 57 alimenti tra singoli e mix, con una grande varietà di carne, frutta, verdura e soprattutto, caratteristica unica tra tutti i test per le intolleranze, con Nutrismart si ha la possibilità di valutare l’intolleranza alle caseine in maniera separata dalle altre proteine del latte.
BREATH TEST: LATTOSIO, LATTULOSIO, GLUCOSIO, FRUTTOSIO, XILOSIO, SACCAROSIO.
I Breath test sono test non invasivi, specifici, sensibili e di semplice esecuzione. Possono essere svolti durante la gravidanza e sono adatti anche per i bambini.
Tali test valutano la presenza di idrogeno (H2) nell’espirato del paziente. Il principio di base risiede nel metabolismo degli zuccheri: In caso di intolleranza al lattosio per esempio, la mancanza parziale/totale della lattasi, non permette la digestione del lattosio, per cui esso viene fermentato dalla flora batterica del colon con produzione di gas come l’Idrogeno (H2). La maggior parte dell’Idrogeno viene assorbito dalla parete del colon, entra nel flusso sanguigno e raggiunge gli alveoli polmonari per essere espulso tramite il respiro.
Esecuzione e durata del Test:
- Campionamento dell’aria espirata prima dell’assunzione di Lattosio (Il paziente soffia in una sacca, espirando l’aria contenuta nei suoi polmoni).
- Assunzione di 25 g di Lattosio disciolti in acqua.
- Campionamento dell’aria espirata ad intervalli di 30’, per un totale di 8 campionamenti nell’arco di 4 ore dall’ingestione del Lattosio.
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