Trattamento ortesico: come rieducare l’unghia a non incarnirsi

INDICE

Che cos’è il trattamento ortesico per unghie (ortonixia)?

L’unghia può sviluppare innumerevoli condizioni patologiche e presentare alterazioni in presenza di malattie sistemiche o dermatologiche. Le unghie possono presentare alcune deformità, alterando la curvatura e quindi rendendole traumatizzanti per il letto ungueale, che necessitano spesso di un trattamento riabilitativo o di un recupero funzionale.

Il termine ortonixia od ortesi ungueale deriva dal greco, –orthós (corretto) e –onyx (unghia), e significa disporre in modo corretto l’unghia. Essa indica una serie di forze tangenziali applicate alla lamina ungueale (unghia), attraverso un filo composto da una lega in Nichel e Titanio, al fine di correggere la curvatura dell’unghia.

La rieducazione ungueale praticata all’F-Medical Group di Frosinone, oltre a comprendere l’applicazione di un filo in lega NI-Ti, si compone anche di un’altra metodica, il cui fine è quella di ricostruire la porzione di lamina ungueale (unghia) mancante, con l’intento di aiutare l’unghia a crescere fisiologicamente ed evitando che penetri nei valli ungueali, incarnendosi.

Questa seconda metodica, viene utilizzata al fine di evitare le recidive di unghia incarnita (onicocriptosi) e si avvale dell’utilizzo di resine bicomponenti.

Entrambe le tecniche di rieducazione ungueale o ortonixia possono essere efficaci su vari tipi di unghie, con una morfologia caratteristica che, traumatizzando il letto ungueale, causano una sintomatologia algica (dolorosa) e limiti nella deambulazione; è, inoltre, una risorsa ampiamente utilizzata nei pazienti che non desiderano sottoporsi ad intervento chirurgico come soluzione di un’unghia incarnita, spesso recidivante.

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Quali sono i vantaggi della rieducazione ungueale (ortonixia)?

I vantaggi della rieducazione ungueale (ortonixia) sono:

  • Completamente indolore;
  • Con l’applicazione del filo in Ni-Ti o della resina bicomponente, ricostruendo il pezzo di unghia mancante, il paziente potrà condurre una vita totalmente normale.

Inoltre, entrambe le resine utilizzate (monocomponente e bicomponente) sono del tutto inerte, atossica e ipoallergenica, e fotopolimerizzano velocemente garantendo un’elevata adesione alla lamina ungueale.

I suoi svantaggi sono che non può essere applicato su tutti i tipi di unghie ed in particolare:

  • In caso di onicomicosi, infatti, nel caso dell’applicazione del filo in Nichel-Titanio, la presenza di una forza tangenziale sull’unghia rischierebbe di creare crepe in quanto la lamina tende già a sfaldarsi (la friabilità della lamina è una caratteristica tipica dell’onicomicosi);
  • Onicolisi della lamina ungueale (distacco dell’unghia dal letto); la presenza di un filo in Nichel- Titanio ha il compito di aprire la curvatura dell’unghia con il rischio di aggravare il distaccamento della lamina dal letto ungueale.

Entrambe le metodiche descritte, sono fortemente sconsigliata soprattutto in caso di pazienti che svolgono sport acquatici, in quanto l’umidità potrebbe influenzare una buona riuscita del trattamento.

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In quali casi viene utilizzata la rieducazione ungueale (ortonixia)?

Quando parliamo di tecniche rieducative facciamo riferimento a presidi riabilitativi e conservativi con i quali è possibile recuperare la funzionalità della lamina ungueale (unghia) e delle strutture periungueali.

La curvatura eccessiva di un’unghia, “a tegola” o che si chiude “a pinza”, potrebbe portare a numerose patologie che colpiscono l’apparato ungueale, ovvero:

  • onicocriptosi (unghia incarnita),
  • onicofosi (callosità presenti a livello periungueale),
  • trauma del letto ungueale che causa dolore nella deambulazione e un danno estetico per il paziente.

In caso di eccessiva curvatura esistono molte tecniche riabilitative definite ortesi ungueali le quali presentano ciascuna delle specificità. Il principio che accomuna tutte le tecniche riabilitative è quello di ridurre l’involuzione ungueale attraverso l’applicazione di linee di forza, che, nel tempo, esercitano un’azione rieducativa dell’unghia e dei tessuti periungueali.

L’ortonixia o rieducazione ungueale, che sfrutta l’utilizzo di fili in Nichel-Titanio, rappresenta una tecnica di rieducazione ungueale utilizzata in caso di “involuzione” della lamina (unghia).

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L’involuzione ungueale (dell’unghia) denota un incurvamento dell’unghia sul piano frontale, verso il letto ungueale, con un possibile aumento della curvatura ad incremento prossimo-distale. Ciò vuol dire che l’unghia involuta è quasi del tutto fisiologica a livello della matrice, ma può aumentare la propria curvatura quanto ci si allontana dalla matrice. Quando i margini laterali dell’unghia restano paralleli si parla di “unghia a tegola”, altrimenti si parla di “involuzione” fino alla “involuzione a spirale”. L’aumento della curvatura trasversa può essere lieve e non rappresentare necessariamente una fonte di dolore, o può essere talmente accentuato che i due margini laterali dell’unghia si incontrano distalmente serrando tra di loro il letto ungueale (unghia a pinza o “omega distrofia”). L’involuzione estrema dà luogo a una ridotta circolazione vascolare nel letto, comportando spesso una crescita abnorme dell’unghia come nell’arteriopatia obliterante periferica. Il solco può infiammarsi ed ulcerarsi producendo intenso dolore.

I casi più gravi di involuzione, quindi, sono trattati dal podologo per mezzo di un tutore ungueale (ortonixia) in grado di applicare una tensione rivolta in alto e all’esterno sui bordi involuti dell’unghia e al fine di correggere gradualmente la sua curvatura.

Le cause di involuzione della lamina possono essere molteplici, ovvero:

Sindrome pronatoria e/o conflitto fra le dita.

  • Affezioni da miceti e in particolare lieviti.
  • Esostosi subunguale in iperestensione dell’alluce.
  • Patologie dismetaboliche, vascolari, neurologiche.
  • Familiarità.

Esiste una seconda tecnica di rieducazione ungueale (ortonixia) che si avvale della ricostruzione, attraverso resine bicomponenti, fotopolimerizzanti ed ipoallergeniche, della porzione di unghia mancante, a seguito di un trattamento conservativo di onicocriptosi (unghia incarnita) o di un errato taglio ungueale (delle unghie) che potrebbe causare dolore al paziente. Questa tecnica di rieducazione ungueale risulta essere definitivamente risolutiva in caso di onicocriptosi (unghia incarnita) recidivante, al fine di ripristinare la corretta morfologia della lamina e farla ricrescere in maniera fisiologica. Tale tecnica ha la funzione di fungere come binario per la lamina, aiutandola a crescere adeguatamente ed eliminando la sensazione di dolore per il paziente.

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Quali sono i materiali utilizzati per la rieducazione ungueale (ortonixia)?

La rieducazione ungueale o ortonixia, che fa uso delle leghe di acciaio al Nichel- Titanio proviene direttamente dalle tecniche ortodontiche. Nel 1971 i fili di acciaio al Nickel Titanio sono stati per la prima volta introdotti in odontoiatria da Andreasen: una lega per la produzione di archi dentali ortodontici.

Oggi giorno possiamo trovare questa tecnologia applicata in gastroenterologia, radiologia ed in applicazioni cardiovascolari per le qualità meccaniche e di biocompatibilità del mezzo.

Le metodologie di impianto sono fondamentalmente due:

  • Con punti di attacco fissi (con gocce di resina fotopolimerizzante);
  • Con punti di attacco mobili (con Brackets in plastica, fibra di vetro e metallo).

Nonostante esistano numerose metodiche utilizzate in podologia al fine di rieducare la lamina ungueale, quella più comune si avvale dell’utilizzo di un filo composto da una lega Nichel-Titanio, sfruttando la proprietà che presenta questo materiale, ovvero la memoria di ritorno, secondo cui imprimendo una certa curvatura al filo esso tenderà a tornare nella sua posizione orizzontale.

Il filo può presentare diverso spessore, a seconda della memoria di ritorno che si vuole applicare alla lamina; le dimensioni del diametro dei fili vengono espresse in millimetri, secondo il sistema di misurazione metrico. Il filo viene fissato sull’unghia, tramite l’utilizzo di resine monocomponenti dentarie fotopolimerizzanti ed ipoallergeniche, evitando ogni sensazione di dolore da parte del paziente e che il materiale venga a contatto con la cute (in modo da non scatenare reazioni allergiche).

Il filo al Ni-Ti resta efficace (trazionante) per 7/8 settimane senza bisogno di alcuna manutenzione. Al termine di tale periodo, il filo viene sostituito, garantendo al paziente la massima funzionalità.

Il trattamento va eseguito fin quando la lamina non avrà raggiunto la curvatura desiderata, eliminando la traumatizzazione del letto ungueale e quindi, definitivamente, la causa del dolore percepito dal paziente.

Nella rieducazione ungueale o ortonixia, che si avvale della ricostruzione della porzione di lamina mancante, al fine di non avere recidive di unghia incarnita, utilizziamo resine bicomponenti facilmente lavorabili e del tutto indolore per il paziente.

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Rieducazione ungueale: esempio di caso clinico

La paziente arriva da noi con dolore e limite nella deambulazione causato da onicocriptosi (unghia incarnita).

Dopo aver rimosso la porzione di lamina laterale ed assegnato alla paziente medicazioni locali, è stata effettuata una rieducazione ungueale sfruttando un filo Nichel-Titanio dal diametro di 0.14 millimetri. La terapia è durata per 4 mesi. Al termine della terapia, la paziente riferisce di non avere più dolore e, come evidenziano anche dall’immagine, è stata ristabilita una fisiologica curvatura della lamina.

La tecnica utilizzata, oltre ad essere risolutiva per la causa generante il dolore, è stata risolutiva a livello estetico per la paziente.

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